L’Unione europea e il Consiglio d’Europa condividono lo stesso impegno a favore dei diritti umani, dello stato di diritto e della democrazia. Il 2017 segna il 10° anniversario della firma del loro Memorandum d’intesa.
Di fronte alle molteplici sfide che deve affrontare l’Europa, tra cui il populismo, l’estremismo, il razzismo, la xenofobia, la crisi dei rifugiati, l’Unione europea e il Consiglio d’Europa si aiutano e collaborano come mai prima d’ora per trovare soluzioni a tali problemi.
“La nostra collaborazione ha ora raggiunto un’intensità senza precedenti. L’UE rappresenta attualmente il principale partner politico e finanziario del Consiglio d’Europa”, ha affermato la Vice Segretario generale Gabriella Battaini-Dragoni.
Il dialogo politico con i vari organi e ai massimi livelli dell’UE è intenso, e entrambe le nostre Organizzazioni spesso si mobilitano congiuntamente per promuovere le riforme.
La cooperazione realizzata grazie ai programmi congiunti, per un ammontare di 322 milioni di euro per il periodo 2007 - 2016, è una delle varie espressioni di questo partenariato, che ha avuto successo, perché non è unicamente finanziario, ma anche politico, è volto al perseguimento di obiettivi analoghi ed è basato su valori condivisi. Il sostegno finanziario dell’Unione europea è stato pari a 270 milioni di euro. Il Consiglio d’Europa vi ha contribuito con 52 milioni, offrendo una combinazione unica di interventi per la definizione di norme, attività di monitoraggio e di cooperazione, abbinati a un “approccio multi-istituzionale” che consente di intervenire a vari livelli (governo, parlamento, organi giudiziari, enti locali, società civile).
Si possono citare numerose iniziative riuscite. Ad esempio, gli effetti congiunti delle pressioni esercitate dal Consiglio d’Europa e dall’Ue hanno contribuito a garantire infine in Ucraina, nel 2017, un autentico servizio pubblico radiotelevisivo, insieme alla riforma della stampa scritta e della trasparenza della proprietà dei media. Su richiesta del Ministero della Giustizia serbo, è stato fornito un supporto per sviluppare un piano d’azione sui diritti delle minoranze nazionali, in vigore dal marzo 2016. L’anno scorso, il Marocco e la Tunisia hanno adottato una nuova legislazione sulla lotta contro il traffico di esseri umani, ispirata in larga misura e conforme alle norme del Consiglio d’Europa, a seguito del lavoro svolto nell’ambito del Programma Sud, iniziativa congiunta dell’Ue e del Consiglio d’Europa destinata a sostenere le riforme nei paesi del Mediterraneo meridionale.