L’APCE ha ribadito oggi il “suo fermo sostegno” alla Convenzione di Istanbul, “lo strumento giuridico internazionale più completo e più avanzato in materia di prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”. Secondo l’Assemblea, tale Convenzione, entrata in vigore il 1° agosto 2014, ratificata da 34 Stati membri e firmata da altri 11 e dall’UE, ha già avuto un impatto tangibile, in quanto norme legislative e politiche più elevate sono state adottate nella legislazione nazionale di diversi Stati membri, e ha sensibilizzato le vittime e la società in generale.
Tuttavia, i parlamentari si rammaricano del fatto che una serie di difficoltà ritardi l’adesione di alcuni paesi alla Convenzione o ostacoli la sua applicazione da parte degli Stati firmatari. “Troppo spesso sussiste un importante divario tra la legge e la sua applicazione”, hanno dichiarato.
La risoluzione adottata oggi, in base a un rapporto di Zita Gurmai (Ungheria, SOC), ha chiesto agli Stati membri di firmare, ratificare e attuare appieno la Convenzione di Istanbul. Gli Stati dovrebbero inoltre lottare contro false idee e disinformazione relative alla Convenzione, che minano il suo valore aggiunto e il suo elevato potenziale, nonché i risultati positivi di questi ultimi anni.
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