Il 27 marzo 2018, il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, riunito durante la sua 34esima sessione a Strasburgo (Francia), ha adottato una raccomandazione sulla missione conoscitiva in merito alla situazione dei rappresentanti locali nella Repubblica di Moldova, condotta a Chișinău il 13 dicembre 2017. Lo scopo della missione era raccogliere informazioni sulla situazione di Dorin Chirtoaca, sindaco sospeso di Chișinău. La missione è stata condotta su richiesta della Commissione di monitoraggio e intrapresa a seguito delle denunce formulate dal Congresso dei poteri locali di Moldova.
Presentato dai correlatori Marc Cools (Belgio, GILD) e Gunn Marit Helgesen, (Norvegia, PPE/CCE), il rapporto evidenzia che nella Repubblica di Moldova la situazione della democrazia locale ha subito un notevole deterioramento dall’ultimo rapporto di monitoraggio del Congresso (2012). Le condizioni nelle quali si è svolto il referendum di revoca, con oggetto il sindaco di Chișinău, hanno comportato il malfunzionamento della governance locale nella capitale e, più in generale, hanno influito sul funzionamento della democrazia locale. I relatori hanno espresso preoccupazione per l’assenza di una chiara base giuridica per sospendere un rappresentante locale e per l’inadeguatezza della consultazione del Congresso dei poteri locali di Moldova. Nel rapporto si presuppone una violazione dell’Articolo 8.3 della Carta (principio di proporzionalità nel controllo degli enti governativi locali).
“Questa situazione contrasta chiaramente con i requisiti dell’Articolo 3.2 della Carta relativo ai membri dei consigli o delle assemblee eletti liberamente sulla base di un suffragio diretto, equo e universale”, ha dichiarato Marc Cools. Pertanto il Congresso raccomanda di esaminare le procedure giudiziarie contro i rappresentanti locali e di rivedere la legislazione della Repubblica di Moldova e in particolar modo il Codice elettorale per fare in modo che i rappresentanti locali amministrino liberamente i propri comuni e non siano esposti a vessazioni giudiziarie.
