In data odierna, la Grande Camera ha emesso una sentenza sul caso Navalnyy c. Russia (ricorso n. 29580/12 e altri quattro) relativa alle doglianze del ricorrente, che sosteneva che il suo arresto, la sua detenzione e la condanna per reati amministrativi in sette occasioni tra il 2012 e il 2014 hanno costituito una violazione dei suoi diritti e sono stati motivati da ragioni politiche.
Nella sua sentenza, la Corte europea dei diritti dell'uomo, riunita in Grande Camera, ritiene all'unanimità che vi sia stata:
- violazione dell’articolo 5 § 1 (diritto alla libertà e alla sicurezza / illegittimità dell’arresto o della detenzione) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo,
- violazione dell’articolo 6 § 1 (diritto a un equo processo) per quanto riguarda sei procedimenti amministrativi,
- non violazione dell’articolo 6 § 1 per un settimo procedimento amministrativo, e
- violazione dell’articolo 11 (libertà di riunione e di associazione) della Convenzione europea.
Ha inoltre ritenuto, con quattordici voti contro tre, che vi è stata:
- violazione dell’articolo 18 (limitazione all’applicazione delle restrizioni ai diritti) della Convenzione.
La Grande Camera, sostenendo le motivazioni di una sentenza di Camera nel caso in esame, ha concluso che ci sono state violazioni dei diritti del sig. Navalnyy ai sensi dell'articolo 5 per i suoi sette arresti e i due casi di detenzione cautelare, e ai sensi dell'articolo 6 per sei dei sette procedimenti giudiziari successivi agli arresti.
La Corte ha inoltre constatato una violazione dell'articolo 11, ritenendo che due degli arresti non avevano uno scopo legittimo, mentre gli altri cinque non erano necessari in una società democratica. La Grande Camera ha notevolmente ampliato le motivazioni sostenute dalla Camera ai sensi di questa disposizione.
La Corte ha ritenuto che la lagnanza del sig. Navalnyy ai sensi dell'articolo 18, secondo cui gli arresti erano stati motivati da ragioni politiche, rappresentava "un aspetto fondamentale" del caso. Concentrandosi su due degli arresti, la Corte ha concluso che avevano effettivamente lo scopo di eliminare il pluralismo politico, in violazione dell’articolo 18 in combinato disposto con gli articoli 5 e 11.
Ha inoltre raccomandato, ai sensi dell'articolo 46 (forza vincolante ed esecuzione delle sentenze) della Convenzione europea, che il governo adotti le misure necessarie per garantire il diritto di riunione pacifica in Russia.