La Federazione russa “ha commesso gravi violazioni dello Statuto del Consiglio d’Europa che sono incompatibili con lo status di Stato membro, non rispetta i suoi obblighi nei confronti dell’Organizzazione e non rispetta gli impegni presi”.
Pertanto, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ritiene che la Federazione russa “non possa più essere uno Stato membro dell’Organizzazione”. Secondo il parere dell’Assemblea, il Comitato dei Ministri deve chiedere alla Federazione russa di “ritirarsi immediatamente dal Consiglio d’Europa”. Qualora il paese non si conformi a tale richiesta, l’Assemblea suggerisce che il Comitato dei Ministri “stabilisca la prima data possibile” a partire dalla quale la Federazione russa cessa di essere membro.
Il testo, basato sul rapporto elaborato da Ingjerd Schou (Norvegia, EPP/CD) e adottato all’unanimità al termine della sessione plenaria straordinaria, esprime solidarietà all’Ucraina, al popolo ucraino e ai membri ucraini dell’APCE, riaffermando “pieno sostegno alla sovranità, all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale”.
L’Assemblea si dichiara profondamente turbata per le prove di gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale da parte della Federazione russa, in particolare gli attacchi contro obiettivi civili e corridoi umanitari, l’“utilizzo indiscriminato di artiglieria, missili e bombe” e la cattura di ostaggi. L’Assemblea osserva con costernazione “gli attacchi irresponsabili” perpetrati dalle forze armate russe contro impianti nucleari in Ucraina. Pertanto, sostiene “tutti gli sforzi volti ad assicurare che i responsabili rispondano dei loro atti”.
I parlamentari hanno reso omaggio alla generosità e alla solidarietà dimostrate dai paesi vicini, che continuano a ricevere centinaia di migliaia di rifugiati, soprattutto donne e bambini, mentre nella Federazione russa le proteste contro la Guerra vengono ferocemente represse, le libertà di espressione e assemblea vengono limitate e la quasi totalità degli organi di stampa indipendenti viene chiusa. Qualora la Federazione russa cessi di essere membro dell’Organizzazione, il Consiglio d’Europa dovrebbe, secondo l’APCE, concepire delle iniziative per poter continuare a “sostenere e collaborare con i difensori dei diritti umani, le forze democratiche, i media liberi e la società civile indipendente”.
Vista la partecipazione della Bielorussia nell’aggressione, il Bureau dell’APCE dovrebbe “sospendere le relazioni” tra l’Assemblea e le autorità di questo paese in tutte le sue attività. Al termine della sessione, il Presidente dell’APCE, Tiny Kox, ha dichiarato: “Ci rattrista il fatto di aver dovuto chiedere oggi l’espulsione di uno Stato che è membro della nostra Organizzazione da più di 25 anni, ma sono lieto perché abbiamo osato farlo. In questa Organizzazione non c’è spazio per chi supera le 'linee rosse'”.