La Convenzione del Consiglio d’Europa contro il traffico di organi umani è entrata in vigore oggi nei primi cinque Stati che l’hanno ratificata: Albania, Repubblica ceca, Malta, Repubblica di Moldova e Norvegia.
La convenzione, primo trattato internazionale volto a prevenire e combattere il traffico di organi umani, è stata firmata da altri 17 Stati, che non l'hanno ancora ratificata: Armenia, Austria, Belgio, Federazione russa, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Montenegro, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svizzera, Turchia, e Ucraina.
Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa, ha espresso soddisfazione per l’entrata in vigore della convenzione, invitando gli altri Stati in Europa e al di là dei confini europei ad aderirvi senza indugio.
“L’abietto traffico di organi umani provoca gravi violazioni dei diritti umani, che dobbiamo prevenire e combattere vigorosamente. Tali reati sono spesso commessi da gruppi criminali organizzati ed hanno una dimensione multinazionale. I governi devono agire in modo tempestivo e cooperare efficacemente, utilizzando il quadro giuridico offerto dalla convenzione”, ha affermato il Segretario generale.