In un nuovo documento, la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić ricorda ai governi europei le norme sui diritti umani pertinenti per affrontare la questione dei “passaporti vaccinali”. Questo documento informativo è stato inviato a tutti i 47 membri del Consiglio d’Europa il 31 marzo.
Il documento sottolinea l’importanza di intensificare gli sforzi per produrre e somministrare i vaccini in maniera equa, in linea con i requisiti della Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina (Convenzione di Oviedo), in modo che le restrizioni alle libertà individuali possano essere riviste man mano che si raggiunge una maggiore immunità tra la popolazione.
Sottolinea inoltre che la lotta contro la pandemia da Covid-19, soprattutto nel contesto dei viaggi, giustifica certamente qualsiasi misura per armonizzare o agevolare i processi attraverso i quali si certifica che una persona è vaccinata, immune o non infetta, a condizione che i dati personali siano protetti e vengano prese delle misure per prevenire la contraffazione. Gli Stati membri sono invitati ad agire conformemente alla Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, alla Convenzione sulla contraffazione dei prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia alla salute pubblica (Convenzione MEDICRIME) e alla Convenzione sulla criminalità informatica (Convenzione di Budapest).
Dall’altro lato, l’utilizzo di questa certificazione o di dati relativi all’immunizzazione, a scopi non medici, per consentire un accesso privilegiato ed esclusivo a dei diritti solleva numerose questioni relative al rispetto dei diritti umani e deve essere valutato con grande prudenza.
Il documento è incentrato su quattro temi:
- Le basi per l’obbligo degli Stati di garantire l’accesso alla vaccinazione;
- I certificati di vaccinazione o “passaporti vaccinali” e il loro utilizzo;
- La privacy e la protezione dei dati;
- I rischi per la sicurezza e la salute pubblica.
Tali questioni sono al centro delle attività del Comitato di bioetica e del Comitato consultivo della Convenzione sulla protezione dei dati. Il Consiglio d’Europa fornisce agli Stati membri gli strumenti e la competenza necessari per fare in modo che la crisi non leda i valori e i principi comuni, obiettivo stesso del progetto di cooperazione sulla tutela dei diritti umani nell’assistenza sanitaria durante le emergenze sanitarie.