Nel suo primo rapporto di valutazione pubblicato oggi sull’attuazione, da parte di Malta, della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota come “Convenzione di Istanbul”, il Gruppo di Esperti (GREVIO) sottolinea una serie di misure giuridiche e politiche positive adottate dalle autorità maltesi, che dimostrano la ferma volontà di arginare il fenomeno della violenza sulle donne.
Con l’adozione della Strategia e del corrispondente Piano d’azione “Society’s Concern, Gender-Based Violence and Domestic Violence” (“Preoccupazione della società, Violenza di genere e violenza domestica”), Malta ha ampliato il campo d’applicazione delle sue politiche per contrastare altre forme di violenza sulle donne, oltre alla violenza domestica. A seguito dell’entrata in vigore della Legge “Violenza di genere e violenza domestica” l’ex Commissione sulla violenza domestica è stata trasformata in Commissione sulla violenza di genere e la violenza domestica (CGBVD), e il suo mandato è stato rafforzato ed esteso. Il GREVIO nel suo rapporto apprezza il fatto che la Commissione CGBVDV sia un organo istituzionale con personalità giuridica e risorse finanziarie e umane specifiche e abbia una composizione diversificata. Numerose leggi sono state modificate per renderle conformi alla Convenzione.
Il rapporto riconosce inoltre gli sforzi compiuti dalle autorità per lanciare un crescente numero di campagne di sensibilizzazione dall’entrata in vigore della Convenzione e i notevoli progressi per l’attuazione del suo Articolo 14, riguardante l’educazione. Sono stati di fatto inclusi nel programma scolastico nazionale obbligatorio che inizia con la scuola elementare dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il rispetto reciproco, la risoluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, l'educazione sessuale e, in una certa misura, la violenza domestica.
Tuttavia, il GREVIO ha rilevato una serie di questioni che dovrebbero essere urgentemente migliorate al fine di raggiungere migliori livelli di conformità ai requisiti della Convenzione di Istanbul. Mentre, in linea di principio, Malta ha ampliato le sue politiche per affrontare anche forme di violenza contro le donne diverse dalla violenza domestica, in termini di attuazione, la strategia e il piano d'azione non prevedono misure specifiche integrate per affrontare altri tipi di violenza contro le donne. Inoltre, Malta ha adottato un approccio alla violenza contro le donne neutrale rispetto al genere. Sia nella strategia che nella legislazione, le autorità maltesi hanno scelto di usare il termine "violenza di genere" piuttosto che "violenza contro le donne" per includere tutte le esperienze di violenza nelle relazioni intime, incluse quelle vissute da uomini e ragazzi (comprese le persone GBTIQ).
Il rapporto accoglie con favore la volontà di affrontare tutte le esperienze di violenza nelle relazioni intime, ma sottolinea l'importanza di considerare le diverse forme di violenza contro le donne come un fenomeno basato sul genere perché colpiscono le donne in modo sproporzionato. Queste forme di violenza sono dirette contro una donna proprio in quanto donna e devono quindi essere intese come un meccanismo sociale volto a mantenere le donne in una posizione di subordinazione rispetto agli uomini.