“Mentre continuiamo ad assistere agli orrori della guerra in Ucraina, esorto a raggiungere un accordo su corridoi umanitari praticabili, essenziali per consentire il passaggio sicuro di migliaia di sfollati che fuggono dalla morte e dalla distruzione, molti dei quali sono donne e bambini.
Con oltre 1,7 milioni di rifugiati in transito verso paesi vicini, rivolgo un elogio alla sincera solidarietà dei nostri Stati membri, tra cui in particolar modo la Polonia, che forniscono ai rifugiati l’assistenza necessaria.
Ci confrontiamo con la triste realtà che la guerra è sempre associata a forme distinte di volenza contro le donne e le ragazze. Nel tentativo di fuggire dai conflitti, le donne e le ragazze diventano sempre più vulnerabili, minacciate da violenza, aggressione sessuale e stupro. Le donne e le ragazze che fuggono dal conflitto necessitano di un’assistenza e di una protezione specifiche.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) integra la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati del 1951 e richiede ai suoi 35 Stati contraenti di sviluppare procedure di accoglienza e servizi di assistenza per i richiedenti asilo, che tengano conto delle specificità di genere. Il processo di ratifica della Convenzione di Istanbul deve continuare senza indugio.
Il Consiglio d’Europa esprime piena solidarietà al popolo ucraino che si confronta con continui spargimenti di sangue e sofferenze di civili innocenti, tra cui donne e bambini. Chiedo ancora una volta alla Federazione russa di porre fine alla sua aggressione e di riprendere il percorso della diplomazia.”