Nel caso Oliari e altri c. Italia, la Corte ha constatato la violazione del diritto al rispetto della vita familiare. I ricorrenti, tre coppie omosessuali, lamentavano l’impossibilità, nel diritto italiano, di contrarre matrimonio o un’unione civile. Sostenevano inoltre di essere oggetto di discriminazione a causa del loro orientamento sessuale.
La Corte ha considerato che un’unione civile o una convivenza registrata sarebbe il mezzo più adeguato per ottenere il riconoscimento legale delle coppie dello stesso sesso, come i richiedenti.