In vista della Giornata europea per la protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali celebrata il 18 novembre, la Segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejčinović Burić, e la Ministra degli Affari esteri islandese e Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, Þórdís Kolbrún Reykfjörð Gylfadóttir, hanno sottolineato l’esigenza di assicurare una giustizia adatta ai minori per i bambini vittime di abusi sessuali e sfruttamento attraverso lo sviluppo di strutture Barnahus (Casa dei bambini) in Europa.
La Barnahus (Casa dei bambini) è il principale modello europeo di risposta agli abusi sessuali dei minori, che coordina indagini penali e indagini sulla protezione dell’infanzia condotte in parallelo, riunisce sotto lo stesso tetto tutti i servizi pertinenti e aiuta così a evitare la rivittimizzazione del bambino.
“Quando qualcosa va storto, spesso per un motivo che sfugge al controllo dei minori, i bambini non necessitano del sostegno di uno Stato senza volto e frammentato, ma di un’assistenza gentile, coordinata e personale che non li spaventi, non li intimidisca e non li isoli e che non faccia rivivere loro i traumi subiti. Il modello Barnahus si è dimostrato una risposta efficace e adeguata della giustizia”, ha dichiarato la Segretaria generale Marija Pejčinović Burić. “Nella nostra Strategia per i diritti dell’infanzia 2022-2027, recentemente lanciata a Roma, abbiamo indicato chiaramente che continueremo a dare la priorità a questo modello.”
Il modello Barnahus è stato introdotto per la prima volta in Europa in Islanda nel 1998. Nel 2015, il Comitato delle parti alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali (Convenzione di Lanzarote) ha riconosciuto il modello come pratica promettente e, da allora, il Consiglio d’Europa aiuta i suoi Stati membri ad adattarlo e utilizzarlo. Grazie al sostegno del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea, la prima Casa dei bambini è stata inaugurata a maggio 2022 in Slovenia. Progetti congiunti simili sono in corso in Finlandia, Irlanda e Spagna.
“La sfida è assicurare che vi sia una comprensione comune di cos’è una Barnahus e di come deve essere gestita, in linea con le norme internazionali in materia di diritti umani. Per rispondere a questa sfida, il Comitato direttivo per i diritti dell’infanzia del Consiglio d’Europa, con il sostegno dell’Islanda, sta elaborando una mappa dei servizi di tipo Barnahus esistenti in tutto il continente”, ha fatto sapere la Segretaria generale.
Il Ministro degli Affari esteri islandese e Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Þórdís Kolbrún Reykfjörð Gylfadóttir, ha dichiarato:
“L’Islanda è molto fiera di essere stata all’origine del concetto di Barnahus, che viene esportato con successo in altri paesi europei da quasi un quarto di secolo. Ogni bambino ha il diritto di crescere in condizioni di salute, sicurezza, pace e dignità ed è essenziale che tutti gli Stati proteggano i loro diritti. Questo è il motivo per cui l’Islanda ha posto i diritti dei minori e dei giovani tra le priorità della sua Presidenza del Consiglio d’Europa.”
“In questo contesto, siamo lieti di sottoscrivere la dichiarazione avviata da Andorra, Belgio, Principato di Monaco, San Marino e Slovenia, alla quale si sono uniti altri 40 Stati membri del Consiglio d’Europa e il Messico, che sostiene l’attuazione del modello Barnahus in Europa”, ha concluso il Presidente del Comitato dei Ministri.