Una delegazione del Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti disumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa ha appena concluso una visita, effettuata dal 7 al 9 maggio 2016, presso le strutture penitenziarie belghe in cui, a causa di movimenti sociali, un’ampia parte del personale era assente e non forniva servizi ai detenuti.
Lo scopo della visita era esaminare sul campo l’impatto di questi movimenti sociali, che si sono protratti per due settimane, sulla situazione dei detenuti. In tale contesto, particolare attenzione è stata dedicata alla distribuzione dei pasti, all’accesso agli spazi aperti e ai contatti dei detenuti con il mondo esterno (compresi i loro avvocati) e al trattamento dei detenuti che necessitano di cure somatiche e/o psichiatriche. Dalla sua visita in Belgio nel 2005, il CPT ha sottolineato la necessità di istituire nelle carceri un servizio minimo garantito, pur rispettando i diritti e le libertà del personale carcerario. Tale questione è stata affrontata in modo dettagliato dal CPT nei rapporti sulle sue visite 2012 e 2013. (segue...)
Si consulti anche:
Il Belgio e il Consiglio d'Europa