Indietro I diritti delle persone LGBT sono diritti umani e non diritti speciali

Segretario generale

In un’intervista sulla Giornata internazionale contro l’omofobia, il Segretario generale Thorbjørn Jagland si è detto “ottimista” sulla “giusta direzione” che l’Europa ha preso contro la discriminazione nei confronti delle persone LGBT.

Si è congratulato per la vittoria di Conchita Wurst all’Eurovision song contest di quest’anno, ritenendola un segnale “positivo” di tolleranza. “I diritti delle persone LGBT sono diritti umani e non diritti speciali”, ha sottolineato il Segretario generale.

Thorbjørn Jagland ha espresso preoccupazione sull’adozione della legislazione discriminatoria sotto forma di divieto della “propaganda omosessuale” in Russia e in altri paesi, ricordando che le persone LGBT sono soggette a discriminazioni in tutta Europa.

“Solo nel 1999, la nostra Corte [nel caso di Smith e Grady c. Regno Unito (1999)] ha stabilito unanimemente che la dismissione di personale militare nel Regno Unito, perché omosessuale, rappresentava una violazione del diritto a una vita privata. Nel gennaio del 2000, quest’importante decisione portò il Regno Unito ad adottare una revisione del Codice di condotta delle Forze Armate non basato sull’orientamento sessuale”.

“Non tutti i paesi si muovono alla stessa velocità ma assistiamo a una tendenza generalmente positiva”, ha affermato il Segretario generale che ha fatto riferimento alle recenti riunioni di persone LGBT in paesi in cui i Pride erano stati precedentemente vietati o erano stati oggetto di violenze. Ha dichiarato che questi Pride recenti sono stati organizzati con la cooperazione delle autorità tramite la protezione della polizia o senza ostruzione significativa da parte degli oppositori delle manifestazioni in paesi come la Croazia (Spalato), la Polonia (Varsavia), l’Albania (Tirana), la Moldova (Chisinau) e la Lettonia (Riga).

Ha altresì evidenziato il lavoro del recente progetto pilota per le persone LGBT del Consiglio d’Europa 2011-2013in cui sei Stati membri sono stati sostenuti nella lotta contro la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere: Albania, Italia, Lettonia, Montenegro, Polonia e Serbia. “Grazie a questa iniziativa abbiamo assistito all’elaborazione di piani di azione specifici per le persone LGBT o altri programmi di politiche, revisione della legislazione e organizzazione di attività di sviluppo di capacità e di sostegno di misure a sostegno della sensibilizzazione”.

“Il lavoro non è stato ancora portato a termine in tali paesi ma sono stati raggiunti numerosi risultati, pertanto si è raccolta esperienza importante su come lavorare con i governi per assicurare i diritti delle persone LGBT”, ha spiegato il Segretario.

Ha inoltre affermato che la Raccomandazione CM/Rec(2010)5 del 2010 del Comitato dei Ministri rivolta agli Stati membri sulle misure per combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere è “l’unico strumento legale internazionale che contrasta la discriminazione fondata sia sull’identità di genere che sull’orientamento sessuale” e che nuove iniziative antidiscriminatorie saranno lanciate a giugno di quest’anno per formare la polizia, lavorare con ONG, assistenti sociali e altri partner in tutti i 47 Stati membri

Strasburgo 16/05/2014
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