In un parere preliminare rilasciato oggi, gli esperti di diritto della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa affermano che in generale le disposizioni della legge ungherese sull’istruzione superiore sono in linea con la consueta pratica europea, tuttavia ritengono che numerosi requisiti della legge siano eccessivamente rigorosi o addirittura ingiustificati se applicati alle università già esistenti.
La Commissione di Venezia riconosce il diritto di uno Stato di regolamentare le università straniere sul proprio territorio, soprattutto in assenza di norme o modelli europei comuni in tale ambito, e che è compito delle autorità ungheresi valutare quando e se tale quadro necessita di essere aggiornato o adattato in base alle nuove sfide.
Tuttavia, sebbene il nuovo quadro normativo introdotto dalla legge possa essere applicato in modo legittimo alle università straniere non ancora attive in Ungheria, lo stesso non vale per le università già esistenti.
Il parere della Commissione di Venezia, basato su visite e consultazioni in Ungheria, ha stabilito innanzitutto che la legge è stata adottata secondo un processo eccessivamente rapido che non ha consentito una procedura legislativa trasparente e inclusiva, la quale avrebbe offerto le giuste opportunità di consultazione con le parti interessate e avrebbe portato beneficio alla legittimità democratica della legge.