In vista della Giornata dei diritti umani (10 dicembre), la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, e la Presidente del Comitato dei Ministri, Þórdís Kolbrún Reykfjörð Gylfadóttir, Ministra degli Affari esteri islandese, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui chiedono una risposta collettiva alle gravi violazioni dei diritti umani e ai reati commessi nel contesto della persistente aggressione della Russia contro l’Ucraina.
“Condanniamo fermamente le orribili violazioni dei diritti umani commesse dalla Russia, tra le peggiori dopo la Seconda guerra mondiale. Chiediamo a tutta la comunità internazionale di intraprendere un’azione comune e decisa per assicurare che vengano attribuite le responsabilità per tutti i reati commessi in Ucraina nel contesto dell’aggressione da parte della Russia.
L’Europa possiede il più forte sistema di protezione internazionale dei diritti umani in tutto il mondo, grazie alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che continua ad applicarsi alle violazioni perpetrate dalla Russia prima del 16 settembre 2022. Il Consiglio d’Europa fornisce già formazione e competenze all’Ucraina sui requisiti della Convenzione per indagini efficaci sui crimini contro l’umanità in tempi di guerra.
Nell’ambito dei preparativi per il Quarto vertice dei capi di Stato e di governo, che si terrà a Reykjavík il 16 e 17 maggio 2023, il possibile contributo dell'Organizzazione nel garantire la responsabilità per le gravi violazioni dei diritti umani commesse nel quadro della brutale aggressione russa contro l'Ucraina, occuperà un posto importante nell'agenda.
Il vertice mira a rinnovare l’impegno degli Stati membri a favore della “Coscienza d'Europa” al più alto livello politico e del ruolo guida del Consiglio d’Europa in quanto custode dei diritti umani nel continente”.