Indietro Combattenti terroristi stranieri

Il Consiglio d’Europa dispiega il suo nuovo arsenale giuridico
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Il protocollo aggiuntivo alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione del terrorismo, destinato a rispondere al problema dei “combattenti terroristi stranieri”, verrà aperto alla firma in occasione di una conferenza internazionale che si terrà il 22 ottobre a Riga (Lettonia).

Il protocollo trasformerà in reato penale una serie di atti, tra cui la partecipazione intenzionale a un gruppo terroristico, la ricezione di un addestramento per il terrorismo, il fatto di recarsi all’estero per scopi terroristici e il finanziamento o l’organizzazione di tali viaggi.

Di fronte al numero crescente di persone che si recano in zone di conflitto, in particolar modo in Siria e in Iraq, per combattere nell’organizzazione jihadista armata, nota come “Stato islamico”, e che successivamente tornano nei propri paesi di origine con l’intenzione, per alcune di loro, di commettere atti terroristici, lo scopo del protocollo è armonizzare la legislazione in Europa al fine di agevolare la cooperazione tra gli Stati. Il protocollo fornisce inoltre una rete di punti di contatto a livello nazionale, disponibili 24 ore su 24, per un rapido scambio di informazioni.

Nel 1977 il Consiglio d’Europa ha adottato una Convenzione per la repressione del terrorismo (aggiornata nel 2003) e nel 2005 una Convenzione per la prevenzione del terrorismo e una Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo. Per il Consiglio d’Europa, la lotta contro il terrorismo è una delle priorità da molto tempo. (segue...)

Consiglio d'Europa Strasburgo 12 ottobre 2015
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