La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha pubblicato oggi le conclusioni sull’attuazione delle sue raccomandazioni prioritarie rivolte a Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Romania e Slovenia nel 2019.
Per quanto concerne la Finlandia, l’ECRI conclude che le autorità del paese non hanno attuato nessuna delle due raccomandazioni prioritarie. Non sono state apportate modifiche al mandato e alle competenze del Tribunale nazionale per l’uguaglianza e la non discriminazione. La seconda raccomandazione era volta a rimuovere dalla Legge sul riconoscimento giuridico di genere dei transessuali il requisito che tali persone dovrebbero essere sterili o dovrebbero sottoporsi alla sterilizzazione come condizione preliminare per il riconoscimento giuridico.
Per l’ Irlanda, l’ECRI ha constatato che il governo non ha ancora attuato, nonostante alcune evoluzioni positive, la prima raccomandazione prioritaria mirante a risolvere la questione dell’insufficiente utilizzo da parte delle amministrazioni locali dei fondi stanziati per offrire adeguata sistemazione alle popolazioni viaggianti (Travellers). È stata parzialmente attuata la seconda raccomandazione prioritaria, che invitava a promulgare una nuova legislazione sul discorso d’odio e sui crimini fomentati dall’odio, in consultazione con gli attori pertinenti della società civile. L’ECRI ha preso nota delle misure legislative molto incoraggianti e di altre iniziative, quali la formazione delle forze dell’ordine.
Per quanto riguarda i Paesi Bassi, pur apprezzando alcuni aspetti positivi della legge sull'integrazione civica in vigore dal 1° gennaio 2022, l'ECRI è ancora preoccupata per quello che considera un "approccio punitivo" delle autorità olandesi all’integrazione. Più specificamente, tutti i richiedenti asilo registrati come tali prima del 2022, così come la maggior parte dei migranti extracomunitari, sono ancora obbligati ad assumersi i costi dei corsi di integrazione, e rischiano una multa relativamente elevata in caso di mancato superamento dell’esame finale di integrazione entro tre anni. L'ECRI ha quindi concluso che la sua raccomandazione non è stata ancora attuata. La seconda raccomandazione prioritaria riguardava l'accesso al mercato del lavoro e alle procedure di assunzione non discriminatorie. Anche questa raccomandazione non è stata ancora attuata, ha concluso l'ECRI.
Per la Romania, non è stata attuata la prima raccomandazione prioritaria, ossia quella di istituire un sistema di raccolta di dati e di produzione di statistiche sui casi di discorso d’odio e di crimini fomentati dall’odio segnalati alla polizia e oggetto di un’azione penale e di renderli disponibili al pubblico.
Riferendosi alla seconda raccomandazione prioritaria, l’ECRI accoglie con favore gli sforzi compiuti per fornire agli operatori della giustizia penale una formazione sui crimini fomentati dall’odio. Nota tuttavia che non sono state intraprese azioni, o sono state molto limitate, per adottare procedure più efficaci per una corretta qualificazione giuridica dei crimini fomentati dall’odio, né per porre rimedio al fenomeno delle mancate denunce e ritiene pertanto che, globalmente, la raccomandazione sia stata attuata solo parzialmente.
Per quanto concerne la Slovenia, l’ECRI constata che le autorità hanno attuato soltanto parzialmente la sua prima raccomandazione prioritaria che invitava a porre rimedio alle gravi lacune nel contrasto penale al discorso d’odio e all’assenza di vie di ricorso efficaci per le presunte vittime, qualora un pubblico ministero respinga una denuncia o decida di non avviare un procedimento penale. La seconda raccomandazione prioritaria riguardava la raccolta di dati in materia di uguaglianza; anche questa raccomandazione non è stata attuata.
Le presenti conclusioni sono basate sulle risposte fornite dai governi e sulle informazioni raccolte da altre fonti. Si riferiscono solo alle raccomandazioni prioritarie dell’ECRI e non cercano di fornire un’analisi completa di tutte le evoluzioni nella lotta contro il razzismo e l’intolleranza nei paesi interessati.
Comunicato stampa
La Commissione antirazzismo pubblica le conclusioni relative a Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Romania e Slovenia