Indietro Comitato anti-tortura: i maltrattamenti da parte della polizia in Serbia rimangono un problema serio, ma si osservano alcuni progressi nel settore carcerario

Comitato anti-tortura: i maltrattamenti da parte della polizia in Serbia rimangono un problema serio, ma si osservano alcuni progressi nel settore carcerario

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) ha pubblicato oggi il rapporto (versione serba) sulla sua visita periodica in Serbia dal 9 al 19 marzo 2021, insieme alla risposta delle autorità (versione serba).

Pur accogliendo con favore le misure adottate dalle autorità serbe per ridurre il sovraffollamento delle carceri e modernizzare le strutture penitenziarie, il Comitato sottolinea che i maltrattamenti da parte della polizia restano un problema serio e raccomanda di adottare misure più ferme per sradicarlo e garantire che le denunce siano oggetto di indagini effettive (sintesi del rapporto in inglese e serbo).

Per  quel che riguarda la polizia, la delegazione del CPT ha ricevuto numerose accuse attendibili secondo cui le persone in stato di fermo sarebbero state sottoposte a torture e altre forme di maltrattamento da parte degli agenti di polizia (schiaffi, pugni, calci e percosse con manganello, scosse elettriche inflitte per mezzo di dispositivi portatili o di cavi elettrici collegati a una batteria per auto, e l'obbligo di mantenere una posizione scomoda durante l'interrogatorio). Il Comitato raccomanda alle autorità serbe di adottare misure più decise per porre fine ai maltrattamenti da parte degli agenti di polizia.

Riguardo alle prigioni, il rapporto accoglie con favore i provvedimenti adottati dalle autorità serbe per ridurre il sovraffollamento delle carceri e per modernizzare i complessi penitenziari. Tuttavia, in alcune parti del carcere distrettuale di Belgrado e dell'istituto correzionale di Požarevac si è osservato il persistere del sovraffollamento e di condizioni di detenzione scadenti: celle e servizi igienici angusti, fatiscenti ed inadeguati. Il CPT esorta le autorità serbe a mettere in atto una strategia nazionale efficace per combattere tale fenomeno, così come ad ampliare la gamma di attività disponibili per i detenuti, aumentare il personale e frenare la crescita del traffico di sostanze psicoattive.

Nella loro risposta, le autorità serbe forniscono informazioni sulle misure adottate per prevenire i maltrattamenti da parte della polizia nei confronti delle persone in stato di fermo e per migliorare le condizioni di vita nelle prigioni e nelle strutture sociali.


Il CPT e la Serbia

Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) Strasburgo 10 marzo 2022
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