In un nuovo rapporto, il Gruppo contro la tratta di esseri umani del Consiglio d’Europa, il GRETA, invita le autorità slovene a migliorare l'accesso delle vittime di tratta alla giustizia e a rimedi efficaci, nonché a rafforzare l'identificazione delle vittime di tratta per scopi di sfruttamento lavorativo e tra i richiedenti asilo. Questo terzo rapporto sull'attuazione da parte della Slovenia della Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani si concentra sull'accesso alla giustizia e sui rimedi efficaci per le vittime della tratta di esseri umani. Il rapporto valuta anche gli sviluppi dalla pubblicazione del secondo rapporto del GRETA sulla Slovenia nel 2018.
Il GRETA riconosce che sono stati compiuti dei progressi in alcune aree, soprattutto l'istituzione del Servizio anti-tratta all'interno del Ministero dell'Interno, che supporta il Coordinatore nazionale contro la tratta di esseri umani e assicura la cooperazione interministeriale, nonché gli emendamenti al Codice penale e alla legge sugli stranieri. Altri sviluppi accolti con favore sono anche la pubblicazione di materiale multilingue per informare le vittime di tratta dei loro diritti e di linee guida dettagliate per gli ispettori del lavoro sull'identificazione delle vittime.
Tuttavia, il rapporto rileva che nessuna vittima di tratta ha ricevuto un risarcimento dagli autori del reato attraverso procedimenti penali o civili, né dallo Stato ai sensi della legge sul risarcimento delle vittime di reato. Pertanto, il GRETA esorta le autorità slovene a consentire alle vittime di tratta di esercitare il loro diritto al risarcimento in modo efficace, garantendo loro l'accesso alle informazioni e all'assistenza legale per richiedere il risarcimento. Inoltre, il GRETA invita le autorità a rivedere i criteri di ammissibilità al risarcimento statale, al fine di renderlo realmente disponibile alle vittime di tratta.
