(Fa fede il discorso pronunciato)
Discorso di Terry Davis, segretario generale del Consiglio d’Europa
Apertura della Parata della solidarietà della Fondazione Schuman
Varsavia, 15 maggio 2005
Signor Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,
Sono passati 55 anni da quando Robert Schuman ha presentato al mondo la sua visione di un’Europa di pace e di prosperità. Nella sua celebre Dichiarazione, evocava “una comunità più ampia e più profonda tra paesi a lungo contrapposti da sanguinose scissioni”. Vedeva la costruzione di un’Europa unita, grazie a realizzazioni concrete, destinate a far nascere, in un primo tempo, una solidarietà di fatto.
Oggi, dopo le lunghe tensioni della guerra fredda, dopo una serie di nuovi cruenti conflitti che hanno devastato varie regioni del nostro continente, siamo i testimoni della realizzazione del suo progetto. Nel momento in cui ci riuniamo per una parata organizzata dalla Fondazione che porta il nome di questo grande statista lungimirante, abbiamo la sensazione di fare parte della storia, una storia che si sta ancora scrivendo, una storia che stanno scrivendo le rivoluzioni democratiche in Georgia e in Ucraina; una storia scritta dalle nazioni libere che si uniscono per proteggere, estendere e sviluppare i diritti dell’uomo; una storia scritta dalla progressiva unità e solidarietà tra i paesi e i popoli d’Europa.
Una pagina di tale storia verrà ugualmente scritta domani, quando i Capi di stato e di governo dei 46 stati membri del Consiglio d’Europa, che rappresentano la quasi totalità del nostro continente, si riuniranno a Varsavia per il Vertice dell’unità europea. Verranno a ribadire i nostri valori fondamentali: la democrazia, i diritti dell’uomo e lo Stato di diritto, fondamenti sui quali viene edificata la Casa Europa, valori che il Consiglio d’Europa si sforza di promuovere e di difendere dalla sua creazione nel 1949.
Noi, però, popoli d’Europa, non ci accontentiamo di restare a guardare mentre viene scritta la storia e si costruisce una nuova Europa. NOI ne siamo gli autori. NOI ne siamo i costruttori, noi tutti, poiché sogniamo un’Europa dei cittadini, un’Europa dell’uguaglianza, una democrazia, creata DA ciascuno e PER ciascuno di noi.
Il luogo più felice della Terra è quello in cui nemici di vecchia data diventano amici. Oggi siamo fieri di aver superato le inimicizie del passato e di formare, per la prima volta nella storia, un’unica famiglia europea democratica.
Vi dò il benvenuto a questa parata, simbolo di unità e di solidarietà. Facciamo in modo che questa Città, per i prossimi giorni, diventi il luogo più felice della Terra.