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Discriminazione e intolleranza

Cosa sono la discriminazione e l'intolleranza?

La discriminazione - in tutte le sue possibili forme ed espressioni - è una delle forme più comuni di violazione ed abuso dei diritti umani. Colpisce milioni di persone ogni giorno ed è una delle forme di violazione dei diritti più difficili da riconoscere. Discriminazione e intolleranza sono concetti strettamente correlati. L' intolleranza è la mancanza di rispetto per le pratiche e le convinzioni diverse dalla proria. Comprende anche il rifiuto di persone che vengono percepte come diverse, per esempio i componenti di gruppi sociali o etnici diversi dal proprio, o le persone che hanno orientamenti politici o sessuali diversi. L'intolleranza si può manifestare in una vasta gamma di azioni, dall'evitamento attraverso i discorsi d'odio alle violenze fisiche o addirittura all'omicidio.

La discriminazione si verifica quando una persona è trattata con meno riguardo di un'altra in una situazione simile solo in quanto appartiene, o viene percepita come appartenente, ad un determinato gruppo o categoria di persone. Le persone possono essere discriminate a causa dell'età, della disabilità, dell'etnia, dell'origine, delle idee politiche, della razza, della religione, del sesso o del genere, dell'orientamento sessuale, della lingua, della cultura o per altri motivi. La discriminazione, che è spesso il risultato dei pregiudizi, rende le persone impotenti, impedisce loro di diventare cittadini attivi, le limita nello sviluppo delle loro competenze e, molto spesso, nell'accesso al mondo del lavoro, ai servizi sanitari, all'istruzione o all'alloggio.

La discriminazione ha conseguenze dirette su quelle persone e gruppi che vengono discriminati, ma ha conseguenze indirette e profonde su tutta la società. Una società in cui la discriminazione è consentita o tollerata è una società dove le persone sono private del libero esercizio del loro pieno potenziale per se stesse e per la società.

Questa sezione descrive la discriminazione nei suoi diversi aspetti, il modo in cui colpisce i diritti umani nonché le misure e le iniziative che sono in corso o dovrebbero essere introdotte per contrastare l'intolleranza e la discriminazione e per contribuire a una cultura della pace e dei diritti umani. Alcune delle forme più pervasive di discriminazione, come quelle basate su disabilità, genere o religione sono presentate in modo più dettagliato in altre sezioni di questo capitolo.

I principi di uguaglianza e di non discriminazione sono contenuti nella DUDU: "Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti" (Articolo 1). Questo concetto di uguaglianza nella dignità e nei diritti è integrato nella democrazia contemporanea, quindi gli stati sono obbligati a proteggere le diverse minoranze e i gruppi vulnerabili da trattamenti iniqui. L'articolo 2 sancisce la libertà dalla discriminazione: "Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente dichiarazione, senza distinzione alcuna".

Gli Stati membri del Consiglio d'Europa sono inoltre impegnati a non discriminare come previsto dall'Articolo 14 della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Questo articolo fornisce la protezione dalla discriminazione in relazione al godimento degli altri diritti stabiliti nella convenzione. Il Protocollo 12 della CEDU è stato elaborato per garantire un diritto più forte e libero all'uguaglianza e un divieto generale di discriminazione: "Il godimento di ogni diritto previsto dalla legge deve essere assicurato senza discriminazione alcuna..."1 Pertanto, questo protocollo allarga la portata della CEDU poiché riguarda la discriminazione in ogni diritto giuridico, anche quando tale diritto non è specificamente coperto dalla convenzione.

Domanda: Il vostro paese ha ratificato il Protocollo 12 della CEDU?

Discriminazione diretta e indiretta

La discriminazione può essere esercitata in modo diretto o indiretto. La discriminazione diretta è caratterizzata dall'intento di discriminare una persona o un gruppo, per esempio quando un ufficio di collocamento respinge i candidati di etnia rom o un'agenzia immobiliare non affitta appartamenti agli immigrati. La discriminazione indiretta si verifica quando una disposizione, un criterio o una pratica sono apparentemente neutrali ma di fatto mettono in una condizione di svantaggio le persone che appartengono a un determinato gruppo rispetto alle alle altre. Gli esempi possono variare da un criterio di altezza minima per la selezione dei vigili del fuoco (che può escludere molte più candidate donne rispetto agli uomini) al grande magazzino che non assume persone che si coprono la testa. Queste norme apparentemente neutrali nella narrazione, possono in effetti svantaggiare sproporzionatamente i membri di determinati gruppi sociali. La discriminazione sia indiretta sia diretta è vietata dagli strumenti dei diritti umani; la discriminazione indiretta è spesso più diffusa e difficile da dimostrare di quella diretta. 

Domanda: Vi siete mai sentiti discriminati?

La discriminazione strutturale 

L'elemento chiave della discriminazione strutturale non è l'intento ma il risultato di mantenere i gruppi minoritari in una posizione subordinata.
Fred Pincus

La discriminazione strutturale è basata sul modo in cui è organizzata la nostra società. E' il sistema stesso a svantaggiare determinati gruppi di persone. La discriminazione strutturale funziona attraverso norme, routine, modelli di comportamento e atteggiamenti che creano ostacoli al raggiungimento di una reale uguaglianza o di pari opportunità. La discriminazione strutturale si manifesta spesso come un pregiudizio istituzionale, dei meccanismi che vanno costantemente a favore di un gruppo e ne discriminano un altro. Questi sono casi in cui la discriminazione non è effettivamente radicata nelle idee di un individuo, rispetto a una persona o un gruppo, ma nelle strutture istituzionali, che siano esse legali, organizzative e così via. La sfida della discriminazione strutturale è renderla visibile, poiché spesso cresciamo con la sua evidenza e indiscutibilità. 

L'esistenza di una discriminazione strutturale mette gli stati nella condizione di dover adottare politiche che tengano conto non solo del quadro giuridico ma anche di altri incentivi, che considerino i modelli di comportamento e come le diverse istituzioni operano. L'educazione ai diritti umani deve essere una delle risposte a questo problema.

La discriminazione positiva

La disuguaglianza strutturale è una condizione che si verifica quando determinati gruppi godono di uno status disuguale rispetto ad altri, come risultato di relazioni disuguali nei loro ruoli, funzioni, diritti e opportunità. La lotta contro la crimilizzazione dovrebbe uscire dai tribunali ed entrare nella sfera dell'istruzione e della politica.
Mirjana Najcevska, Presidente del gruppo di esperti delle Nazioni unite sulle persone di discendenza africana

In alcuni casi, può essere applicato un trattamento preferenziale o positivo di persone appartenenti a determinati gruppi nel tentativo di alleviare o riparare i danni causati dalle discriminazioni strutturali. La discriminazione positiva non solo può essere consentita ma anche accolta positivamente al fine di contrastare le disuguaglianze. Ad esempio le differenze economiche tra le zone rurali e quelle urbane possono portare a un diverso livello di accesso ai servizi. Questo può causare disuguaglianze a meno che non si compiano sforzi speciali per controbilanciare gli effetti dello squilibrio economico iniziale. In questi casi è necessario un trattamento preferenziale che garantisca un'effettiva uguaglianza piuttosto che causare una disuguaglianza. 

La Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale stabilisce che possono essere richiesti programmi di discriminazione positiva ai paesi che hanno ratificato la convenzione, con lo scopo di correggere la discriminazione sistematica. Tali misure, tuttavia, "non comportano in alcun caso il mantenimento di diritti disuguali o separati per i diversi gruppi razziali dopo che gli obiettivi per i quali erano state adottate sono stati raggiunti".

Discriminazioni multiple

Ognuno di noi appartiene o si identifica con diversi gruppi sociali. Quando si tratta con un particolare gruppo sociale svantaggiato, è importante essere consapevoli dell'eterogeneità interna del gruppo e della possibilità che ci siano  di molteplici motivi di discriminazione. Queste molteplici identificazioni non solo significano maggiori possibilità di discriminazione, ma possono anche venire da diverse direzioni: per esempio, una donna rom lesbica potrebbe essere soggetta a molteplici discriminazioni da parte di eterosessuali non rom; allo stesso tempo può essere soggetta ad omofobia all'interno della comunità rom e al razzismo all'interno della comunità LGBT. Nella maggior parte dei casi si verifica una discriminazione multipla per le cosiddette minoranze visibili, le donne e le persone con disabilità.

Maggioranze e minoranze

La civiltà di un popolo si misura da come tratta le minoranze.
Mahatma Gandhi

La discriminazione è di solito esercitata dalle maggioranze sulle minoranze, pur esistendo anche la discriminazione da parte delle minoranze. Essere nella maggioranza è una situazione statica o dinamica e dipende da molti fattori. Quando siamo dalla parte dei vincitori in un'elezione democratica, siamo nella maggioranza come risultato delle nostre convinzioni, una decisione o, ad esempio, l'esito di un voto. Se le nostre convinzioni cambiano, o il partito che sosteniamo perde le prossime elezioni, il nostro status di maggioranza non è più valido. Ci sono posizioni più statiche di maggioranza e minoranza, quando uno o più aspetti della nostra identità (nazionalità, religione, orientamento sessuale, genere, stile di vita, disabilità) sono rappresentativi di un gruppo che costituisce meno (di solito molto meno) del 50% dell'intera popolazione di una data unità geografica.

Le democrazie sono vulnerabili alla "tirannia della maggioranza": una situazione in cui la regola della maggioranza è così oppressiva da ignorare completamente i bisogni e i desideri dei membri delle minoranze. Il quadro dei diritti umani non solo protegge i cittadini dall'oppressione di un individuo o di un piccolo gruppo di individui, ma è anche un mezzo di protezione per le minoranze contro la maggioranza.

Domanda: Riuscite a pensare a qualcuno che potrebbe non subire mai discriminazione?

Il ruolo degli stereotipi e dei pregiudizi

Datemi un pregiudizio e solleverò il mondo.
Gabriel García Márquez

Uno stereotipo è una credenza generalizzata o un'opinione su un particolare gruppo di persone, per esempio: che gli imprenditori siano ambiziosi, che i dipendenti pubblici siano senza umorismo, o che le donne abbiano i capelli lunghi e indissino gonne. La funzione principale degli stereotipi è quella di semplificare la realtà. Di solito gli stereotipi si basano su qualche tipo di esperienza personale o sulle impressioni che abbiamo acquisito durante la prima infanzia socializzando con gli adulti che ci circondavano a casa, a scuola o attraverso i mass media, successivamente le impressioni diventano generalizzate e le associamo a tutte le persone che possiamo collegare a quelle esperienze. 3

Ogni rappresentazione è una falsa rappresentazione in una forma o nell'altra.
Edward Said

Un pregiudizio è un giudizio, di solito negativo, che facciamo su un'altra persona o altre persone senza conoscerle veramente. Proprio come gli stereotipi, i pregiudizi sono appresi come parte del nostro processo di socializzazione. Una differenza tra uno stereotipo e un pregiudizio è che quando sono disponibili informazioni sufficienti su un individuo o una situazione particolare, eliminiamo i nostri stereotipi. Il pregiudizio funziona piuttosto come uno schermo attraverso il quale percepiamo un dato pezzo di realtà: quindi, di solito l'informazione da sola non è sufficiente per sbarazzarsi di un pregiudizio, in quanto i pregiudizi alterano la nostra percezione della realtà; elaboreremo informazioni che confermino i nostri pregiudizi e non notiamo o "dimentichiamo" tutto ciò che è in opposizione. I pregiudizi sono, quindi, molto difficili da superare; se contraddetti dai fatti, preferiamo negare i fatti piuttosto che mettere in discussione il pregiudizio ("ma lui non è un vero cristiano"; "lei è un'eccezione").

Spesso basiamo la discriminazione e l'intolleranza o le giustifichiamo con pregiudizi o stereotipando persone e gruppi sociali, sia consapevolmente che inconsciamente; quindi la discriminazione e l'intolleranza sono il risultato nella pratica dei pregiudizi. La discriminazione strutturale è il risultato del perpetuare forme di pregiudizio.

Forme di intolleranza e discriminazione

Xenofobia

Il Dizionario Inglese Oxford definisce la xenofobia come "una paura morbosa degli stranieri o dei paesi stranieri". In altre parole, signifca avere un'avversione irrazionale verso gli stranieri o gli sconosciuti; è irrazionale perchè non è necessariamente basata su un'esperienza diretta o pratica di una qualche minaccia generata da tali persone. La xenofobia è un pregiudizio basato su false convinzioni che le qualcuno proveniente da un altro paese, da un altro gruppo, da un'altra cultura o che parla un' altra lingua sia una minaccia.
La xenofobia è strettamente legata al razzismo: più si percepisce la "differenza" più forte tendono ad essere la paura e i sentimenti negativi. La xenofobia è una delle forme più comuni di discriminazione ed è per questo che rappresenta una sfida per i diritti umani.

Domanda: Chi è preso di mira dalla xenofobia nella vostra società?

Razzismo

Il pregiudizio deforma quando guarda e mente quando parla.
Laure Junot, Duchessa di Abrantès

Alcuni pregiudizi possono trasformarsi in ideologie e alimentare l'odio. Una di queste ideologie è il razzismo. Il razzismo implica dei comportamenti discriminatori o offensivi verso le persone perchè viste come "inferiori". C'è stata una diffusa credenza che esistessero diverse razze all'interno della specie umana, e che si potessero distinguere in base alle differenze fisiche. Tuttavia la ricerca scientifica ha dimostrato che "le popolazioni umane non sono gruppi univoci, chiaramente delimitati, biologicamente distinti"4, e che la razza è un'entità immaginata o un costrutto sociale. Tutti gli esseri umani appartengono alla stessa specie e di conseguenza non ha senso parlare di "razze".

L'impatto delle ideologie razziste sull'umanità è stato devastante; ha giustificato la schiavitù, il colonialismo, l'apartheid, le sterilizzazioni forzate e l'annientamento di popoli. Ha costituito la base delle ideologie naziste e dei programmi di sterminio degli ebrei e di altri popoli ritenuti "inferiori".

Sfortunatamente il razzismo continua ad essere presente nelle società e nella politica europea contemporanea. Nonostante la razza non sia più accettata come categoria biologica e che al giorno d'oggi siano poche le persone che continuano a credere in "razze superiori" con un sottointeso diritto di esercitare il potere su quelli considerati "inferiori", l'impatto del razzismo permane e si sviluppa in forme diverse, come il razzismo culturale o l'etnocentrismo, il credere che alcune culture, spesso appunto le proprie, siano superiori o che le altre culture, le altre tradizioni, gli altri costumi e le altre storie siano incompatibili con la propria.

Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale

Il 21 marzo viene commemorato il massacro di Sharperville avvenuto nel 1960, quando la polizia aprì il fuoco e uccise 69 persone durante una dimostrazione pacifica contro le leggi sull'apartheid a Sharpeville, in Sud Africa. UNITED for Intercultural Action (UNITI per l'azione interculturale) è una rete europea contro il nazionalismo, il razzismo. il fascismo e a sostegno dei migranti e dei rifugiati, coordina un'azione su tutta l'Europa di una settimana che comprende quella data con l'obiettivo di promuovere la tolleranza e l'uguaglianza dei diritti e di celebrare la diversità in Europa.7

La discriminazione, la xenofobia e il razzismo sono diffusi in molte parti del mondo: ci sono circa 160 milioni di dalit (intoccabili) in India che soffrono a causa del sistema delle caste. Negli Stati Uniti, la razza è un fattore chiave nel determinare chi è condannato a morte.  Gli ospedali della Repubblica ceca, della Slovacchia e dell'Ungheria hanno praticato la sterilizzazione involontaria delle donne rom nel XXI secolo.6

Le diffuse pratiche di deportazione e di trattamento disuguale dei migranti, come la discriminazione strutturale di alcune minoranze etniche, ad esempio i rom, ad opera di tanti governi, nutrono la xenofbia e i latenti sentimenti razzisti. I crimini d'odio, supportati da ideologie razziste, sono presenti con regolarità nei notiziari di molti degli stati membri del Consiglio d'Europa.

Domand: Sapreste indicare un recente atto di violenza razzista nel vostro paese?

Antisemitismo

L'antisemitismo può essere definito come "ostilità verso gli ebrei come gruppo religioso o minoritario, spesso accompagnata da discriminazioni sociali, economiche e politiche"9. L'antisemitismo è stato diffuso nella storia europea e lo è anche oggi. Alla fine del diciannovesimo secolo, le comunità ebraiche in Russia sono state regolarmente vittime dei pogrom, atti discriminatori sistematici organizzati contro tali comunità da parte della popolazione locale, spesso con il consenso passivo o la partecipazione attiva delle forze dell'ordine, incoraggiata dalle politiche antisemitiche del governo. Gli attacchi alle comunità ebraiche erano frequenti anche negli altri paesi euroei, comprese, tra gli altri, Francia e Austria.

L'ascesa del fascismo nella prima parte del Ventesimo secolo ha portato ulteriori difficoltà per molti ebrei in Europa, dal momento in cui l'antisemitismo è diventato parte delle ideologie razziste al potere. Questo ha riguardato i regimi fascisti e i partiti che hanno collaborato, direttamente o indirettamente, con la Germania nazista durante l'Olocausto, ma ha anche avuto delle influenze in altre società e sistemi politici che hanno risentito delle ideologie razziste.
Durante l'Olocausto, conosciuto anche come Shoah (parola ebra che significa "desolazione"), perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nella Seconda Guerra Mondiale, si stima che 6 milioni di ebrei furono sistematicamente sterminati per l'unica ragione di essere ebrei.

Con il successo della Rivoluzione Bolscevica, furono fermati i pogrom in Unione Solvietica ma l'antisemitismo è continuato in forme diverse, comprese deportazioni forzate, confische delle proprietà e processi farsa. Sotto i regimi comunisti l'antisemitismo era spesso mascherato da politiche antisioniste.

Il razzismo ha guadagnato un nuovo rispetto come soluzione di buon senso ai problemi politici urgenti. Naturalmente non lo chiamiamo razzismo. Lo chiamiamo anti-terrorismo o politica di immigrazione.
Alana Lentin8

Oggi l'antisemitismo rimane diffuso in Europa, anche se in determinati casi è più difficile per le persone identificarlo o ammetterlo. Negli ultimi anni i cimiteri ebraici hanno subito atti di profanazione, gli ebrei sono stati regolarmete obbiettivo di discorsi d'odio e a volte hanno subito attacchi fisici. Le ricerche indicano livelli elevati di antisemitismo tra le principali società europee, accompagnati da sporadici aumenti.
Come indicato dalla Commissione Europea contro il Razzismo e l'Intolleranza (ECRI), c'è una tendenza allarmante in Europa e, nonostante gli sforzi, l'antisemitismo "continua ad essere promosso, apertamente o in modo codificato, da alcuni partiti politici e leader, compresi non solo i partiti estremisti, ma anche alcuni partiti tradizionali" 10, e in molti casi c'è una certa tolleranza o addirittura accettazione di questi piani da parte di alcune fasce della popolazione.

Domanda: Cosa è successo agli ebrei nel vostro paese durante la Seconda Guerra Mondiale?

I giovani contro l'antisemitismo

Movement against Intolerance (Spain) Movimento contro l'intolleranza (Spagna)
Degli studenti delle scuole superiori hanno ricreato delle sezioni dell'opera di Picasso "Guernica" e le hanno riassemblate su un grande murale durante un'azione pubblica, con l'obiettivo di mostrare che le realtà nefaste del passato sono presenti qui e adesso. Durante questo processo creativo i simboli usati nella pittura e la loro correlazione con l'Olocausto e la "notte dei cristalli" sono stati spiegati al pubblico.

Centro russo per la ricerca e l'educazione sull'Olocausto (Russia): Competizione internazionale "Holocaust lessons – a way to Tolerance"
Dal 2002 questo centro ha portato avanti programmi per la memoria e attività educative internazionali sulla tolleranza e sull'Olocausto, compresa una competizione internazionale per studenti e insegnanti della Russia, degli altri paesi europei e della CIS, di Israele e degli Stati Uniti d'America.

La Risoluzione 1563 dell' Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa spinge gli stati membri a criminalizzare o a rafforzare le politiche che condannano gli atti di antisemitismo, compresa la negazione dell'olocausto, sia che siano commessi da individui che da gruppi o addirittura da partiti politici.11

L'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali (FRA) monitora la situazione dell'antisemitismo nei suoi stati membri. Nel suo report del 2021 sull'antisemitismo in Europa, l'Agenzia ha comunicato che "la maggior parte degli Stati membri non dispone di dati ufficiali e nemmeno non ufficiali e di statistiche sugli episodi di antisemitismo". L'Agenzia ha riconosciuto l'importanza dell'educazione sull'Olocausto come mezzo per trattare l'antisemitismo, e negli anni ha avviato e partecipato a numerosi progetti comunitari su questo argomento.12

Discriminazioni contro i popoli rom:
fobia dei rom e antizinganismo

Image: Romaphobia and Antigypsyism by PanchoIl nome rom o romanì è un "titolo" collettivo per un gruppo etnico molto diversificato che si autoidentifica come membri di vari sottogruppi in base, ad esempio, alle attuali o alle passate collocazioni geografiche, al dialetto, alle occupazioni lavorative. In Europa sono presenti approssimativamente 10 milioni di rom. Alcuni gruppi vivono come nomadi, senza un'abitazione permanente ma la maggior parte oggi sono sedentari: ci sono gruppi di rom urbani mentre molti altri vivono in condizioni di maggiore o minore segregazione nei quartieri periferici o in zone nelle prossimità di città o piccoli paesi. Si può dire che i rom siano virtualmente presenti in tutti i paesi europei.

"L'antizingnismo può essere definito come una forma specifica di razzismo, un'ideologia di superiorità razziale, una forma di disumanizzazione e di razzismo istituzionalizzato contro i rom. "Si basa, da un lato, su paure immaginarie, stereotipi e miti negativi e, dall'altro, sulla negazione o sulla romozione dalla coscienza pubblica di una lunga storia di discriminazione contro i rom."13

La discriminazione contro i rom ha radici profonde ed è una realtà comune in tutta Europa. Come ha indicato la Commissione per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa ci sono tendenze allarmanti in tutta Europa, che assomigliano fortemente alle ideologie Naziste e sono collegate ai rom, come ad esempio la paura per la sicurezza pubblica e per la salute pubblica. La criminalizzazione retorica di tutta la popolazione rom è un pensiero molto comune in tutti gli stati membri.14
Se i rom sono estremamente facili da discriminare, le comunità rom sono anche sproporzionatamente vulnerabili ai conflitti armati, alle catastrofi naturali o alle crisi economiche. In molti paesi i rom sono stati vittime di attacchi di gruppi razzisti violenti (in Bulgaria, in Ungheria, in Italia, in Romania e così via), che hanno avuto come esito degli omicidi. I rom si sono trovati nel fuoco incrociato dei conflitti armati dell' ex Jugoslavia; i quartieri e i villaggi rom sono spesso segregati e isolati.15 Molti giovani rom crescono in un ambiente sociale ostile e gli unici luoghi in cui si sentono accettati sono la loro comunità e la loro famiglia. A loro vengono negati molti diritti umani fondamentali come l'istruzione o l'assistenza sanitaria, o comunque hanno un accesso molto limitato a tali diritti.

Domanda: Qual è la percentuale stimanta di rom nella popolazione del vostro paese?

La deportazione dei rom della Romania e della Bulgaria nel 2010

Nel 2021 il Governo francese annunciò un'azione repressiva contro i campi illegali dei rom che erano recentemente immigrati in Francia e rimandò diverse migliaia delle persone che vi risiedevano in Romania e in Bulgaria, sostenendo che gli accampamenti rom sono una delle cause principali di criminalità e disturbo della quiete pubblica.
Il Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale criticò fortemente l'azione repressiva della Francia e affermò che il razzismo e la xenofobia stavano attraversndo una fase di "significativa rinascita". Contemporaneamente i sondaggi rivelavano che almeno il 65% dei francesi appoggiava la linea dura del governo.16 La Commissione Europea per i Diritti Sociali ha concluso all'unanimità che gli sgomberi forzati dei Rom costituivano una violazione dei diritti garantiti nella Carta sociale europea riveduta, compresi la libertà dalle discriminaioni e il diritto all'alloggio. 17

Porrajmos si riferisce a genocidio dei rom europei perpetrato dal regime nazista e dai suoi alleati tra il 1933 e il 1945. Il numero delle vittime stimate varia da mezzo milione di persone a 2 milioni, ed ha portato ad una diminuzione fino al 70% della popolazione rom rispetto a prima della guerra.

Domanda: Quali sono i modi tipici di presentare i rom nei notiziari del vostro paese?

Stanno lentamente emergendo delle maggiori consapevolezze e reoccuazioni sui rom. La Decade per l'inclusione dei rom 2005-2015 rappresenta un impegno senza precedenti da parte dei governi europei per migliorare la condizione socioeconomica e l'inclusione sociale dei rom.19 Anche azioni e programmi portati avanti dai giovani hanno contribuito a fare da contraltare all'intolleranza e ai pregiudizi verso i rom, grazie alla demolizione degli stereotipi con i quali molti di noi sono cresciuti. La campagna internazionale "Typical Roma?", ad esempio, individua nella stigmatizzazione e negli stereotipi la causa principale dell'esclusione sociale dei rom. 20

Gli effetti sui giovani [della fobia dei Rom] includono passività, frustrazione, emarginazione, così come stereotipi reciproci e paura di interagire con gli altri a causa della segregazione e delle percezioni sbagliate degli "altri" e la mancanza di possibilità di interagire.18

Il Consiglio d'Europa ha iniziato a lavorare contro la discriminazione dei rom nel 1969 adottando il primo testo ufficiale sulla "situazione dei gitani e degli altri nomadi in Europa". Nel 2006 il Consiglio d'Europa ha lanciato la campagna "Dosta!", un tentativo di accrescere la consapevolezz che ha lo scopo di avvicinare i cittadini non-rom ai cittadini rom.
Nel 2010 la Dichiarazione di Strasburgo sui rom è stata adottata ad un meeting di alto livello; nella dichiarazione gli stati membri, con la partecipazione attiva dei rom, hanno concordato di dare la priorità alle azioni per la non discriminazione e l'inclusione sociale dei rom.

Nel 2012 il settore per la gioventù del Consiglio d'Europa, insieme alle reti e alle organizzazioni europee dei rom, ha inziato un Piano d'Azione per i giovani rom con l'obiettivo di migliorare la loro partecipazione alle politiche europee che li riguardano, e per contrastare gli effetti della discriminazione su di loro.

L'organizzazione ECRI monitora la situazione dei rom in Europa; la sua Raccomandazione Generale 13 (2011) sul combattere l'antizinganismo e la discriminazione contro i rom evidenzia come l'antizinganismo sia una "forma di razzismo particolarmente persistente, violenta, ricorrente e comune" e spinge i governi a combatterlo nei settori dell'istruzione, del lavoro, dell'alloggio e dell'assistenza sanitaria e a combattere la violenza e i crimini d'odio contro i rom.

I rom sono i veri europei.
Günter Grass

L'Unione europea riconosce sempre più la necessità di contrastare gli effetti della discriminazione contro i rom nei suoi Stati membri. Nell'aprile del 2011, la Commissione Europea ha presentato "Un quadro UE per le strategie nazionali di integrazione dei rom fino al 2020" 21, il quale afferma che "nonostante alcuni progressi compiuti negli ultimi anni sia negli Stati membri che a livello di Unione Europea, poco è cambiato nella situazione quotidiana della maggior parte dei rom".

Intolleranza basata sulla religione

La libertà di culto e la tolleranza religiosa sono valori di base presenti in ogni paese europeo, ciononostante gli atti di discriminazione basati sulla religione non sono ancora scomparsi. L'intolleranza religiosa è spesso legata al razzismo e alla xenofobia - in particolare l'antisemitismo e l' islamofobia. Mentre nel passato l'Europa era caratterizata da conflitti e discriminazioni tra cristiani protestanti e cristiani cattolici, cristiani ortodossi romani e cristiani ortodossi d'oriente o chiese ufficiali e gruppi dissidenti, oggi le differenze politiche tra le confessioni cristiane sono diventate meno imortanti. Allo stesso tempo però ci sono molte comunità religiose in posizioni minoritarie che continuano a crescere in Europa, compresi i bahai, i buddisti, i cristiani, gli indù, gli ebrei, i musulmani e  i rastafariani. Questa crescente diversità religiosa è spesso ignorata dai milioni di europei che non sono religiosi

Informazioni più dettagliate sulla discriminazione basata sulla religione si possono trovare nella sezione Religione e Credo

L'intolleranza religiosa e la discriminazione sono spesso collegate al razzismo e alla xenofobia e, inoltre, tendono a coinvolgere discriminazioni multiple.

Domanda: Quali minoranze religiose esistono nel tuo paese?

Discriminazioni basate sull'identità di genere o sull'orientamento sessuale

La discriminazione correlata al genere comprende la discriminazione delle donne in contrapposizione agli uomini (questa forma è anche definita sessismo o discriminazione sessuale) e quella tra le persone transgender o transessuali, la cui identità di genere è non conforme o non associata culturalmente al sesso loro assegnato. La discriminazione basata sull'orientamento sessuale colpisce le persone omosessuali e bisessuali. Mentre l'uguaglianza tra donne e uomini è trattata in dettaglio nella sezione sul Genere, qui ci riferiamo solo alle atre forme di disciminazione: in base al genere o collegata al sesso.

L'omofobia è spesso definita come "un'irrazionale paura o avversione verso l'omosessualità e le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT22) basata su un pregiudizio, è simile al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo"23, ma è rivolta verso le persone identificate come LGBT. Quando è rivolta alle persone transgender è definita "transfobia". Vari regimi del Ventesimo secolo, come il Nazismo in Germania, lo Stalinismo nell'Unione Sovietica o il Fascismo in Spagna, hanno introdotto l'omofobia tra le loro ideologie politiche. Anche i sistemi democratici in Europa hanno giustificato legislazioni omofobiche, comprese la patologizzazione e la criminalizzazione dell'omosessualità e, con esse, una discriminazione strutturale delle persone LGBT che è continuata a lungo. Oggi, la discriminazione verso le persone LGBT è ancora presente in tutte le società europee nonostante il fatto che molti stati abbiano adottato una legislazione antidiscriminatoria. Molte persone LGBT non possono godere pienamente dei diritti umani universali, corrono il rischio di essere vittime di crimini d'odio e possono non ricevere protezione quando sono aggrediti per strada dai loro connazionali.

Quando ero nell'esercito, mi hanno dato una medaglia per aver ucciso due uomini e un congedo per averne amato uno.
Epitaffio sulla tomba di Leonard Matlovich, gay e veterano di guerra

In molte zone del mondo le persone LGBT sono soggette a diverse forme di violenza che vanno dalle offese fino ad arrivare all'omicidio. In molti paesi del mondo avere relazioni omosessuali è ancora oggi un crimine e in alcuni di questi paesi sono reati punibili con il carcere o con la pena di morte.24.

Il 61% dei giovani gay, lesbiche, bisessuali e transgender di 37 paesi europei ha dichiarato di aver sperimentato pregiudizi e/o discriminazione a scuola e il 51% nella propria famiglia. Il 38% degli intervistati ha dichiarato di aver sperimentato pregiudizi e/o discriminazioni nella comunità di appartenenza e il 30% li ha sperimentati nella propria cerchia di amici..25

Alle persone LGBT sono spesso negati i diritti umani, per esempio il diritto al lavoro, poichè vengono licenziati o sono discriminati dai datori di lavoro a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere. Il diritto alla sicurezza della persona è un altro dei diritti che vengono spesso violati quando (i givani) vengono bullizzati a scuola o molestati nel posto di lavoro. Le coppie lesbiche o gay, in molti paesi europei, sono discriminate nei diritti quali il matrimonio o il creare una famiglia e l'adozione di bambini.

Domanda: In quali aspetti della loro vita le persone LGBT sono discriminate nel vostro paese?

Il lavoro del Consiglio d'Europa

La Corte Eurpea dei Diritti Umani ha spesso avuto un ruolo pionieristico nel sanzionare l'omofobia. In una serie di casi la corte ha rilevato discriminazioni nel diritto penale riguardo a relazioni consensuali tra adulti nella loro vita privata che andavano contro il diritto al rispetto per la vita privata sancito nell'Articolo 8 della CEDU (Dudgeon contro Regno unito, 1981, Norris contro Irlanda, 1988, Modinos contro Cipro, 1993). La Corte è stata in effetti il primo organo internazionale a rilevare che il diritto penale sull'orientamento sessuale violava i diritti umani e ha avuto la più lunga e più grande giurisprudenza ad aver trattato questioni di orientamento sessuale. Ci sono stati anche numerosi casi correlati al'adozione da parte di genitori single.

Nel 2011 la Commissione per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa ha pubblicato il suo report sulla discriminazione in materia di orientamento sessuale e di identità di genere. Il report ha accolto le richieste pervenute dalla comunità LGBT in molti stati membri, affermando che "la patologizzazione e la criminalizzazione dell'omosessualità in Europa appartengono chiaramente al passato". Allo stesso tempo il report ha segnalato che in molti aspetti dei diritti umani delle persone LGBT ci sono situazioni preoccupanti, e questo riguarda in modo particolare i diritti delle persone transgender.26
Il Consiglio d'Europa ha istituito un'unità sulle questioni LGBT al fine di ottimizzare il lavoro sui problemi riguardanti tale comunità. Questo è stato annunciato come la prima istituzione intergovernativa internazionale del suo tipo ed evidenzia l'importanza delle questioni LGBT nel quadro dei diritti umani in Europa.

 L'educazione, sia formale che non formale, gioca un ruolo centrale nella riduzione e nell'eradicamento dei pregiudizi contro le persone LGBT. Solo con l'educazione i pregiudizi possono essere affrontati e sfidati. I programmi dei Centri Europei per la gioventù e Fondazione Europea per la Gioventù presentano regolarmente l'educazione ai diritti umani e corsi di formazione per divulgatori e attivisti contro l'omofobia. Queste attività comprendono sessioni studio organizzate in cooperazione con organizzazioni giovanili come l' Organizzazione internazionale per giovani e studenti di lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali (IGLYO) e  l'Associazione di organizzazioni studentesche per lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer nordiche (ANSO).

Contrastare la discriminazione

Educazione

Questioni di genere
Nel 2007 il settore giovanile del Consiglio d'Europa ha pubblicato Questioni di Genere (Gender Matters), un manuale per assistere gli educatori e i responsabili di associazioni giovanili nel lavoro sui temi della violenza di genere con i giovani.

Ci sono diversi approcci alla lotta contro la discriminazione e le attività antirazziste tra cui:

  • azioni legale per far valere il diritto alla non discriminazione
  • programmi educativi che sensibilizzano sui meccanismi del pregiudizio e dell'intolleranza e su come essi contribuiscano a discriminare e opprimere le persone, e sulla valorizzazione della diversità e sulla promozione della tolleranza
  • l'attivismo della società civile per denunciare discriminazioni e pregiudizi, contrastare crimini di odio e discorsi di odio, sostenere le vittime della discriminazione o promuovere cambiamenti nella legislazione.

Gli educatori riconoscono il bisogno di sviluppare in ogni persona un comportamento tollerante e non discriminatorio e di creare un ambiente di apprendimento che riconosca e benefici della diversità invece di ignorarla o escluderla. Come parte di questo sviluppo, chi lavora con bambini e giovani, come i bambini e i giovani stessi, dovrebbero diventare consapevoli dei propri atteggiamenti discriminatori e di quelli degli altri. Per esempio le attività educative sui diritti umani possono aiutare i partecipanti a sviluppare la consapevolezza e l'empatia da una parte, la resilenza e l'asserività dall'altra così che le persone possano evitare, prevenire o opporsi alla discriminazione.

L' Education Pack ‘All Different – All Equal' è stato sviluppato dal Consiglio d'Europa per promuovere la consapevolezza e l'azione contro il razzismo, l'antisemitismo, la xenofobia e l'intolleranza.
www.coe.int/compass

L'apprendimento interculturale è il processo di apprendimento della diversità ed è stato un approccio centrale nell'ambito dell'animazione giovanile europea. Nel settore della gioventù del Consiglio d'Europa, l'apprendimento interculturale viene presentato come "un processo di educazione sociale volto a promuovere un rapporto positivo tra persone e gruppi di diversa provenienza culturale"27 e promuove il rispetto reciproco e la solidarietà.

Il quadro internazionale dei diritti umani

Nazioni Unite

Uno dei principali strumenti per combattere la discriminazione all'interno del sistema delle Nazioni Unite è la Convenzione Internazionale sull' eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, che impegna gli stati firmatari all'eliminazione della discriminazione razziale. La Convenzione comprende un meccanismo di denuncia individuale ed è monitorata dal Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale (CERD), un corpo di esperti indipendenti. Tutti gli stati parti sono tenuti a presentare relazioni periodiche al Comitato, che a sua volta invia le sue preoccuazioni e raccomandazioni allo stato contraente sotto forma di "osservazioni finali". Il Comitato ha tre ulteriori meccanismi per le sue funzioni di monitoraggio: la procedura di allarme rapido, l'esame delle denunce interstatali e l'esame delle denunce individuali.
Altre convenzioni delle Nazioni Unite si occupano della discriminazione contro gruppi specifici, come la Convenzione per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne o la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.

L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE)

L'OSCE è un'organizzazione di sicurezza regionale con 56 Stati membri provenienti da tre continenti (compresi tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa). L'OSCE partecipa anche alla lotta contro tutte le forme di razzismo, xenofobia e discriminazione, compreso l'antisemitismo, e la discriminazione contro cristiani e musulmani. Una delle sue istituzioni è L'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani con sede a Varsavia (ODIHR) che:

  • Raccoglie e diffonde informazioni e statistiche sui crimini d'odio
  • Promuove buone pratiche nella lotta contro l'intolleranza e la discriminazione
  • Fornisce assistenza agli Stati partecipanti nell'elaborazione e revisione della legislazione sui crimini alimentati dall'intolleranza e dalla discriminazione.

L' OSCE ha un Alto Commissario per le minoranze nazionali il cui mandato include l'individuazione e la ricerca di una rapida risoluzione delle tensioni che coinvolgono questioni relative alle minoranze nazionali.

Le politiche antidiscriminazione del l'Unione europea

Noi ... riconosciamo che la schiavitù e la tratta degli schiavi sono un crimine contro l'umanità ... e sono tra le principali fonti e manifestazioni di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza.
Dalla Dichiarazione di Durban e Piano d'Azione28

Secondo dell'articolo 21.1 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, "è vietata qualsiasi discriminazione fondata, ad esempio, sul sesso, sulla razza, sul colore della pelle, sull'origine etnica o sociale, sulle caratteristiche genetiche, sulla lingua, sulla religione o sul credo, sulle idee politiche o di qualsiasi altra natura, sull'appartenenza a una minoranza nazionale, sul patrimonio, sulla nascita, sulla disabilità, sull'età o sull'orientamento sessuale"
L'Unione Europea ha diverse direttive contro la discriminazione. La Direttiva sull'uguaglianza razziale garantisce la parità di trattamento tra le persone, indipendentemente dalla razza o dall'origine etnica. La Direttiva quadro sulla parità di trattamento in materia di occupazione vieta la discriminazione sul luogo di lavoro per motivi di disabilità, orientamento sessuale, religione o convinzioni personali ed età. La parità tra uomini e donne è prevista da due direttive, una in materia di occupazione e di occupazione e l'altra in materia di accesso a beni e servizi29.
La legislazione dell'Unione Europea prevede inoltre che ogni Stato membro disponga di un organismo nazionale designato per la parità che può essere contattato per ottenere consulenza e sostegno.

Le questioni riguardanti la negazione dell'asilo ai rifugiati, la morte di molti migranti ai confini dell'Unione Europea, l'islamofobia e la deportazione dei rom continuano a dividere i membri dell'Unione europea e offuscare i suoi precedenti di sforzi contro la discriminazione. Una minaccia per i diritti umani proviene anche dai partiti politici che al potere passano di fatto una legislazione discriminatoria. Questi problemi possono essere risolti solo con una politica globale, che comprenda la politica della gioventù nel campo della non discriminazione, della lotta contro il razzismo e l'intolleranza.

Il Consiglio d'Europa

La lotta contro il razzismo e l'intolleranza è stata al centro della creazione del Consiglio d'Europa nel 1949 e rimane oggi una delle sue priorità. Oltre alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e ad altre convenzioni, il Consiglio ha istituito strumenti specifici per affrontare il razzismo, la discriminazione e l'intolleranza. Nel 1993 fu creato l' ECRI, un organismo indipendente per i diritti umani incaricato di monitorare la situazione in materia di razzismo, di discriminazione razziale, di xenofobia, di antisemitismo e intolleranza in ogni Stato membro, e formulare raccomandazioni specifiche ai rispettivi governi e raccomandazioni generali rivolte a tutti gli Stati membri.

Mentre l'ECRI è il principale organo del Consiglio d'Europa nella lotta contro il razzismo e l'intolleranza, anche altri organi e servizi dell'Organizzazione contribuiscono a tale obiettivo, come il Comitato dei ministri, l'Assemblea parlamentare, il Commissario per i diritti umani,  il Comitato consultivo per la convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali e la Corte Europea dei diritti dell'uomo.

La Convenzione quadro sulla protezione delle minoranze nazionali riconosce che "la protezione delle minoranze nazionali e dei diritti e delle libertà delle persone appartenenti a tali minoranze costituisce parte integrante della protezione internazionale dei diritti umani" (Articolo 1). Gli Stati firmatari della convenzione si impegnano a garantire alle minoranze nazionali il diritto all'uguaglianza davanti alla legge e in tutti i settori della vita economica, sociale, politica e culturale; a garantire il loro diritto alla libertà di riunione pacifica, di associazione, di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, consentendo ai membri delle minoranze nazionali di mantenere, sviluppare e preservare la loro cultura. Proibisce anche l'assimilazione forzata30

La segregazione dei bambini rom in Repubblica Ceca condannata dall' ECHR31

"I candidati erano scolari di origine rom che erano stati inseriti in "scuole speciali" destinate agli alunni con problemi di apprendimento. Essi hanno sostenuto di essere stati trattati in modo diverso, per quanto riguarda l' istruzione, dai i bambini che non erano di origine rom in quanto, essendo stati collocati in scuole speciali senza giustificazione, hanno ricevuto un'istruzione sostanzialmente inferiore a quella fornita nelle scuole elementari ordinarie, con il risultato che gli è stato negato l'accesso all'istruzione secondaria, tranne che nei centri di formazione professionale." La Corte ha rilevato una violazione dell'Articolo 14 (divieto di discriminazione) in congiunzione con l'articolo 2 del Protocollo n. 1 (diritto all'istruzione).32

Domanda: Quali autorità pubbliche hanno la responsabilità di combattere la discriminazione nel vostro paese?

Le politiche europee per i giovani hanno tradizionalmente previsto un forte ruolo per l'apprendimento interculturale e per combattere razzismo e pregiudizi. L'Agenda 2020, il principale documento sulle politiche giovanili del Consiglio d'Europa, dà particolare risalto al  "prevenire e contrastare tutte le forme di razzismo e discriminazione su qualsiasi ambito" e riconosce l'apprendimento interculturale come metodo educativo non formale "particolarmente adatto per promuovere il dialogo interculturale e combattere il razzismo e l'intolleranza 33. Una delle azioni principali, per l'animazione giovanile e le politiche giovanili, contro la discriminazione sono state le campagne giovanili All Different - All Equal, che hanno mobilitato i giovani contro il razzismo, l'antisemitismo, la xeofobia e l'intolleranza a favore della diversità, dei diritti umani e della partecipazione. Migliaia di giovani hanno partecipato alle varie ttività della campagna in tutta Europa.
Il Libro bianco sul dialogo interculturale(White Paper on Intercultural Dialogue) "Vivere insieme in pari dignità" è stato adottato dal Consiglio d'Europa nel 2008 e fornisce le linee guida e degli strumenti analitici e metodologici per la promozione del dialogo interculturale realizzate dai responsabili istituzionali e dagli operatori del settore. Promuove degli approcci interculturali per gestire la diversità culturale, basati sulla dignità e che sposano  "la nostra comune umanità e il nostro comune destino".

Nonostante l'ampia varietà degli strumenti e degli approcci che esistono per combatterli, il razzismo, la xenofobia, la discriminazione, l'ostilità nei confronti degli stranieri, la violazione dei diritti dei minori, gli alti livelli di nazionalismo aggressivo e le forme più banali di discriminazione sono presenti ancora oggi nella realtà quotidiana in molte società in tutta Europa. Ecco perchè è così importante oggi essere attivi e creativi nel promuovere la diversità, l'uguaglianza, la non discriminazione e i diritti umani.

Note

1 Protocollo No. 12 della  Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali
2  Mario Peucker, "Racism, xenophobia and structural  discrimination in sports", Country report, Germany, Bamberg, 2009, p26:
www.efms.uni-bamberg.de/pdf/RACISM_in_SPORT_2010.pdf
3 Education Pack "All Different – All Equal"   – "Ideas, resources, methods and activities for informal intercultural education with young people and adults" (edizione rivista) Council of Europe, 2005
4 Per esempio, vedere la  Dichiarazione dell'Associazione Antropologica Americana sulla "Razza": www.aaanet.org/stmts/racepp.htm
5 Racism and the administration of justice, Amnesty International, 2001, AI Index: 40/020/2001: www.amnestymena.org/Documents/ACT%2040/ACT400202001en.pdf
6 Lydia Gall, Coercive Sterilisation – an Example of Multiple Discrimination, 2010: www.errc.org/cikk.php?page=10&cikk=3564
7 www.unitedagainstracism.org
8 Alana Lentin, "Committed to Making a Difference. Racism, antisemitism, xenophobia, and intolerance and their impact on young people in Europe" (symposium report), 2006
9 Webster's Third New International Dictionary
10 ECRI General Policy Recommendation No.9: The fight against antisemitism, Giugno 2004, CRI(2004)37
11 http://assembly.coe.int/main.asp?Link=/documents/adoptedtext/ta07/eres1563.htm
12 http://fra.europa.eu/fraWebsite/attachments/Antisemitism_Update_2010.pdf
13 Valeriu Nicolae, ergonetwork: www.ergonetwork.org/antigypsyism.htm
14 "Positions on the human rights of Roma", Documento di posizione del Commissario per i diritti umani
https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=1631909
15 Dosta! Informazioni di base sulla campagna. www.dosta.org/en/node/55 
16 Q&A: France Roma expulsions, articolo della BBC www.bbc.co.uk/news/world-europe-11027288
17 Resolution CM/ResChS(2011)9 Collective Complaint No. 63/2010 https://wcd.coe.int  
18 Ingrid Ramberg, "Committed to Making a Difference. Racism, antisemitism, xenophobia, and intolerance and their impact on young people in Europe" (symposium report), 2006
19 Per saperne di più www.romadecade.org
20 Per saperne di più www.typicalroma.eu
21 http://ec.europa.eu/justice/policies/discrimination/docs/com_2011_173_en.pdf
22 Persone intersex (varietà di condizioni in cui una persona nasce con un'anatomia riproduttiva o sessuale che non sembra adattarsi alle definizioni tipiche di femmina o maschio) e quelli che si identificano come "queer" possono associarsi con la comunità LGBT, che è poi collettivamente indicato come LGBTIQ.
23Risoluzione del parlamento europeo sull'omofobia in Europe (P6_TA(2006)0018), gennaio18, 2006, www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P6-TA-2006-0018&language=EN
24 ILGA "State Sponsored Homophobia", Maggio 2009: www.ilga.org/statehomophobia/ILGA_State_Sponsored_Homophobia_2009.pdf
25 "Social Exclusion of Young Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender (LGBT) People in Europe", ILGA-Europe and IGLYO, Aprile 2006, www.iglyo.com/content/files/2006-Report-SocialExclusion.pdf
26 www.coe.int/t/Commissioner/Source/LGBT/LGBTStudy2011_en.pdf
27 Equipe Claves, citata in "Intercultural Learning in European Youth Work: Which Ways Forward?", di Ingrig Ramberg (ed.), Council of Europe, 2009.
28  Conferenza mondiale delle Nazioni Unite contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza :  www.un.org./WCAR/durban.pdf
29 Direttive (2000/43/EC), (2000/78/EC), (2006/54/EC) e (2004/113/EC) .
30 Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, http://conventions.coe.int/Treaty/en/Treaties/Html/157.htm
31 Caso di  D.H. and Others contro la Repubblica Ceca (Application No. 57325/00), Judgment, Strasbourg, 13 novembre 2007: www.asil.org/pdfs/ilib071214.pdf
32 60 anni della Convenzione europea dei diritti dell'uomo: diritti dei rom, 2010, Consiglio d'Europa
33 Dichiarazione finale: Il futuro delle politiche giovanili del Consiglio d'Europa: AGENDA 2020, Ottava Conferenza dei Ministri responsabili per la gioventù del Consiglio d'Europa, Kiev, 2008: www.coe.int/t/dg4/youth/ig_coop/8_cemry_declaration_EN.asp

compass-key-date
  • 27 gennaioGiorno della memoria dell'Olocausto
  • 21 marzoGiornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale
  • 8 apileGiornata mondiale dei rom
  • 17 maggioGiornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia
  • 20 giugnoGiornata mondiale dei rifugiati
  • 2 agostoGiornata alla memoria del genocidio dei Rom e Sinti
  • 9 novembreNotte dei cristalli, giornata internazionale contro il fascismo e l'antisemitismo
  • 16 novembreGiornata internazionale per la tolleranza
  • 18 dicembreGiornata internazionale dei migranti